Kit Kat (o KitKat) è uno snack dolce composto da una o più
barrette di wafer (tre biscotti e due strati di crema) ricoperte di
cioccolato, prodotto dalla Nestlé. Il Kit Kat nasce a York nel 1935, nella fabbrica della Rowntree's (prezzo 2 penny); l'idea delle barrette nasce in seguito alla proposta
di un operaio, il quale richiese, attraverso la scatola dei
suggerimenti, "uno snack
che un operaio possa portare nella sua cassetta del pranzo per il
lavoro". La barretta ebbe un successo strepitoso, tanto da diventare il
prodotto di punta della Rowntree, ruolo che manterrà fino al 1988, data dell'acquisto della fabbrica yorkese da parte della Nestlé, l'attuale azienda produttrice del KitKat. Fanno eccezione gli Stati Uniti, dove vengono prodotte sotto licenza dalla Hershey, in base a un accordo del 1969 con la Rowntree, secondo il quale la Hershey ha l'esclusiva sulla produzione e distribuzione dei "Kit kat" e dei "Rolo" negli U.S.A.. Nel 2013, Google e Nestlè hanno stretto un accordo per chiamare la versione 4.4 del sistema operativo Android "KitKat", in continuità con la scelta della grande G di usare nomi di dolci per le release[4].La barretta nasce nel 1935 col nome "Rowntree's Chocolate Crisp". Continuerà ad essere chiamata così fino al 1937, quando venne rinominata "Kit Kat Chocolate Crisp", nome che manterrà fino al secondo dopoguerra, quando muterà nell'attuale "Rowntree's Kit Kat", o più semplicemente "Kit Kat". Vi sono diverse controversie riguardanti sia la corretta scrittura del nome, sia circa la sua origine. La prima questione vede contrapposte la grafia KitKat contro la più comune Kit Kat; la stessa Nestlé è piuttosto contraddittoria: sebbene infatti, in un comunicato ufficiale rilasciato nel Regno Unito, abbia dichiarato che il termine sia unico (KitKat), essa si smentisce da sola sul sito ufficiale, dove il prodotto viene presentato col nome doppio (Kit Kat).
Per quanto riguarda l'origine, seppure incerta, sembra che l'etimologia
più accreditata sia quella che vede la maternità nel "Kit-Cat Club", un circolo culturale londinese fondato nel XVIII secolo.Il logo è fin dal 1935,
seppure con lievissime differenze apportate nel tempo per renderlo più
moderno, un'ellisse rosso e bianco che contiene la scritta rossa
"KitKat", eccezion fatta per gli Stati Uniti dove la Hershey, fino al
2002 quando si è conformata al resto del mondo, distribuiva KitKat con
un logo personale. La versione attuale è stata creata nel 1973.
Anche l'imballaggio ha subito poche modifiche dalla sua origine: i
colori, seppure più vivaci, sono da sempre i caratteristici rosso e
bianco (originariamente più crema); una piccola parentesi avvenne nel
periodo fra il 1945 e il 1947, quando, a causa della mancanza di latte,
le barrette venivano ricoperte con cioccolato fondente, e il pacchetto
si presentava blu e bianco. I kit kat hanno molte varietà: possono variare per gusto, dimensione e numero di barrette (in inglese fingers); esistono poi delle edizioni speciali temporanee o permanenti.
14/04/16
Nestlé restituisce il favore: i KitKat diventano YouTube Break (video)
Dopo che Google ha stupito tutti annunciando che la prossima versione di Android si sarebbe chiamata KitKat e non, come molti pensavano, Key Lime Pie? Ora Nestlé restituisce il favore a Google e chiamerà le sue barrette di cioccolato, i KitKat appunto, YouTube Break, almeno nel Regno Unito.
È il primo rebrand della storia per i KitKat, dopo circa 80 anni con un design praticamente invariato. Saranno 600.000 le barrette denominate YouTube in terra inglese, ma questo è solo il primo di 72 differenti tipi di “break” che Nestlé userà per KitKat, con 100 milioni di confezioni speciali in programma. L’iniziativa verrà integrata anche in Google Now, con la ricerca vocale “YouTube my break” che avvierà i video più di moda del giorno. Potete vedere il video di presentazione dell’iniziativa qui sotto.
In Giappone uno store interamente dedicato a KitKat
Provereste mai un KitKat alla salsa Wasabi o al fagiolo rosso? In Giappone tutto questo è possibile grazie alla nuova strategia di marketing di Nestlé.La multinazionale elvetica, infatti, dedica ad uno dei suo brand di punta un flagship dal sapore esclusivo. Un’insolita boutique aperta pochi giorni fa all’interno del centro commerciale di Seibu, nel distretto Ikebukuro di Tokyo.
Lo store
Gli scaffali del negozio offrono esclusive varietà della celebre barretta, create secondo i gusti culinari nipponici come il Te Verde, la salsa Wasabi o la Cheesecake alla fragola. Uno dei gusti più venduti e maggiormente apprezzati dai clienti dello store è il “Sublime bitter”, che pare ricordare l’aroma deciso del cioccolato extra fondente. È uno dei prodotti di punta della boutique ed è allo stesso tempo molto ricercato, infatti, ogni giorno vengono prodotte circa 300 barrette di questa varietà, tutte rigorosamente fatte a mano. Il giorno di apertura sono state messe in vendita 500 barrette (3,40 $ l’una) e sono andate letteralmente a ruba: sold out in soli 40 minuti
I gusti
I sapori curiosi e insoliti per il palato europeo sono nati grazie alla collaborazione con Takagi, un maestro cioccolatiere giapponese, e saranno disponibili solo in alcune regioni del Giappone. I gusti infatti sono strettamente legati alla geografia culinaria del Paese proprio perché realizzati con ingredienti tipici della località in cui vengono venduti. Al tempo stesso anche i colori sono molto distanti da come ci si aspetterebbe, alcune barrette sono rosa o lilla delicato, altre verdi ma non mancano certo le classiche marrone cioccolato.
Il Giappone: scelta strategica?
La scelta di aprire uno store in Giappone, come si apprende dal comunicato ufficiale (http://www.nestle.com/media/newsandfeatures/japan-kitkat-boutique), riflette anche la “passione” che i consumatori del Sol Levante hanno nei confronti della celebre barretta di cioccolato. I produttori di Kitkat, infatti, dichiarano che ogni giorno vengono sgranocchiate circa 650 barrette al secondo, ma è proprio in Giappone dove viene particolarmente apprezzato il prodotto Nestlé, tanto da essere definito nel 2012 il “miglior cioccolato del Paese”. E’ proprio per questo motivo che Stewart Dryburgh, Global brand manager per Kitkat, ha dichiarato di tenere in particolar considerazione il mercato giapponese per la crescita economica del brand.
Un brand “glocale”
Lo store assume quindi un valore aggiunto a Tokyo, proprio perché sembra voler “rinunciare” al suo alone di “internazionalità” legata al celebre brand multinazionale per inserirsi invece nella cultura nipponica, tanto da creare dei gusti venduti, e probabilmente anche apprezzati, solamente in Giappone. In questo modo Nestlé si avvicina ai suoi consumatori sparsi per il mondo, intercettandone i gusti e cercando di soddisfarli.
Uno store e un brand che potremmo definire “glocali”, ripensando al concetto introdotto dal sociologo Zygmunt Bauman: ovvero l’adattare l’universo dell’internazionalizzazione e della globalità alle realtà locali più circoscritte.
Uno store quindi “camaleontico” che sa inserirsi nel contesto culturale in cui viene posto per dare valore aggiunto al brand e ai consumatori che ne fruiscono i prodotti. Uno spazio che sa comunicare i valori del marchio a chi lo fruisce, attraverso le sue peculiarità e attraverso un “contesto fisico coerente con l’immaginario di marca, in grado di offrire al visitatore una rappresentazione tangibile del proprio universo estetico e valoriale” (cfr. P.Musso, Brand Reloading. Nuove strategie per comunicare e raccontare la marca).
La boutique sembra inoltre cavalcare l’onda del proliferare di store monomarca dedicati al cioccolato, come M&M’s.
Spunti per riflettere
A questo punto è interessante riflettere sui possibili futuri mercati a cui Kitkat potrebbe ambire basandosi sulla strategia dell’offerta personalizzata, cercando di soddisfare sempre di più i gusti dei suoi clienti, e aumentando di conseguenza la fidelizzazione al brand stesso.
Parlando in termini monetari: maggiore fidelizzazione porta ad un maggiore ritorno economico.
Chi lo sa, potrebbe creare delle varianti piccanti per incontrare il gusto dei palati messicani o sudamericani. O perché no, lanciare dei gusti speziati per il mercato mediorientale.
Del resto anche Mc Donald’s, simbolo per molti del junk-food oltre che del fast-food, ha deciso di lanciare offerte “personalizzate” per avvicinarsi ai gusti dei suoi clienti, come nel caso dei consumatori italiani. Infatti, ha proposto edizioni limitate di panini preparati con ingredienti tipici della cucina del Bel Paese (carne di Chianina, Provolone, Speck dell’Alto Adige, per citarne alcuni) oppure i menù “più salutari” a base di pasta (in collaborazione con Barilla) o insalata. Quale sarà la strategia futura che Kitkat deciderà di seguire? Proporre altre offerte ad hoc? Teniamo gli occhi aperti… e i palati pronti!
Gli scaffali del negozio offrono esclusive varietà della celebre barretta, create secondo i gusti culinari nipponici come il Te Verde, la salsa Wasabi o la Cheesecake alla fragola. Uno dei gusti più venduti e maggiormente apprezzati dai clienti dello store è il “Sublime bitter”, che pare ricordare l’aroma deciso del cioccolato extra fondente. È uno dei prodotti di punta della boutique ed è allo stesso tempo molto ricercato, infatti, ogni giorno vengono prodotte circa 300 barrette di questa varietà, tutte rigorosamente fatte a mano. Il giorno di apertura sono state messe in vendita 500 barrette (3,40 $ l’una) e sono andate letteralmente a ruba: sold out in soli 40 minuti
I gusti
I sapori curiosi e insoliti per il palato europeo sono nati grazie alla collaborazione con Takagi, un maestro cioccolatiere giapponese, e saranno disponibili solo in alcune regioni del Giappone. I gusti infatti sono strettamente legati alla geografia culinaria del Paese proprio perché realizzati con ingredienti tipici della località in cui vengono venduti. Al tempo stesso anche i colori sono molto distanti da come ci si aspetterebbe, alcune barrette sono rosa o lilla delicato, altre verdi ma non mancano certo le classiche marrone cioccolato.
Il Giappone: scelta strategica?
La scelta di aprire uno store in Giappone, come si apprende dal comunicato ufficiale (http://www.nestle.com/media/newsandfeatures/japan-kitkat-boutique), riflette anche la “passione” che i consumatori del Sol Levante hanno nei confronti della celebre barretta di cioccolato. I produttori di Kitkat, infatti, dichiarano che ogni giorno vengono sgranocchiate circa 650 barrette al secondo, ma è proprio in Giappone dove viene particolarmente apprezzato il prodotto Nestlé, tanto da essere definito nel 2012 il “miglior cioccolato del Paese”. E’ proprio per questo motivo che Stewart Dryburgh, Global brand manager per Kitkat, ha dichiarato di tenere in particolar considerazione il mercato giapponese per la crescita economica del brand.
Un brand “glocale”
Lo store assume quindi un valore aggiunto a Tokyo, proprio perché sembra voler “rinunciare” al suo alone di “internazionalità” legata al celebre brand multinazionale per inserirsi invece nella cultura nipponica, tanto da creare dei gusti venduti, e probabilmente anche apprezzati, solamente in Giappone. In questo modo Nestlé si avvicina ai suoi consumatori sparsi per il mondo, intercettandone i gusti e cercando di soddisfarli.
Uno store e un brand che potremmo definire “glocali”, ripensando al concetto introdotto dal sociologo Zygmunt Bauman: ovvero l’adattare l’universo dell’internazionalizzazione e della globalità alle realtà locali più circoscritte.
Uno store quindi “camaleontico” che sa inserirsi nel contesto culturale in cui viene posto per dare valore aggiunto al brand e ai consumatori che ne fruiscono i prodotti. Uno spazio che sa comunicare i valori del marchio a chi lo fruisce, attraverso le sue peculiarità e attraverso un “contesto fisico coerente con l’immaginario di marca, in grado di offrire al visitatore una rappresentazione tangibile del proprio universo estetico e valoriale” (cfr. P.Musso, Brand Reloading. Nuove strategie per comunicare e raccontare la marca).
La boutique sembra inoltre cavalcare l’onda del proliferare di store monomarca dedicati al cioccolato, come M&M’s.
Spunti per riflettere
A questo punto è interessante riflettere sui possibili futuri mercati a cui Kitkat potrebbe ambire basandosi sulla strategia dell’offerta personalizzata, cercando di soddisfare sempre di più i gusti dei suoi clienti, e aumentando di conseguenza la fidelizzazione al brand stesso.
Parlando in termini monetari: maggiore fidelizzazione porta ad un maggiore ritorno economico.
Chi lo sa, potrebbe creare delle varianti piccanti per incontrare il gusto dei palati messicani o sudamericani. O perché no, lanciare dei gusti speziati per il mercato mediorientale.
Del resto anche Mc Donald’s, simbolo per molti del junk-food oltre che del fast-food, ha deciso di lanciare offerte “personalizzate” per avvicinarsi ai gusti dei suoi clienti, come nel caso dei consumatori italiani. Infatti, ha proposto edizioni limitate di panini preparati con ingredienti tipici della cucina del Bel Paese (carne di Chianina, Provolone, Speck dell’Alto Adige, per citarne alcuni) oppure i menù “più salutari” a base di pasta (in collaborazione con Barilla) o insalata. Quale sarà la strategia futura che Kitkat deciderà di seguire? Proporre altre offerte ad hoc? Teniamo gli occhi aperti… e i palati pronti!
I KitKat...Giapponesi
In Giappone possiamo trovare prodotti di tutti i generi, molti arrivano dall’Europa e nel paese del Sol Levante vengono modificati al fine di ottenere gusti e formati di tutti i tipi. E’ il caso dei famosi Kit Kat della Nestlè, in Giappone vengono realizzati usando i sapori popolari delle varie città, regioni o zone. Sebbene il Giappone sia un paese dove “saltare all’occhio” è sempre stato mal visto, l’economia, anzi, i prodotti in commercio costituiscono un mondo a parte.
Con un economia i cui prezzi non crescono da anni (qualcuno mi rispieghi perché sarebbe un male… -__-”), per competere le aziende si sono concentrate sui dettagli, perché il prezzo non si può ridurre ulteriormente (dillo a chi preferisce licenziare tutti tranne i dirigenti…). Punti chiave delle aziende giapponesi sono l’attenzione al cliente, fin nei minimi dettagli, e attirare l’attenzione del cliente.
Con un economia i cui prezzi non crescono da anni (qualcuno mi rispieghi perché sarebbe un male… -__-”), per competere le aziende si sono concentrate sui dettagli, perché il prezzo non si può ridurre ulteriormente (dillo a chi preferisce licenziare tutti tranne i dirigenti…). Punti chiave delle aziende giapponesi sono l’attenzione al cliente, fin nei minimi dettagli, e attirare l’attenzione del cliente.
Tra le cose che piacciono ai giapponesi ci sono (1) i prodotti definiti “popolari” (大人気 daininki, popolare, si scrive quasi ovunque), per portare le persone – generalmente molto conformisti – a pensare “se gli altri lo hanno, devo averlo anch’io”, e (2) i prodotti “a edizione limitata”, che hanno un fascino enorme sui giapponesi (l’idea che qualcosa di raro sia automaticamente prezioso è diffusa quasi ovunque, ma qui si esagera… e vi ricordo che perfino la parola arigatou deriva da lì!). Tra questi prodotti “a edizione limitata” (限定販売 gentei hanbai) ci sono quelli venduti solo in una certa stagione (ad esempio si dice 冬限定 fuyu gentei per quelli venduti solo in inverno) e quelli venduti solo in una certa zona del paese (ad esempio 東京限定 Tokyo gentei).
Tra i prodotti che puntano tutto sull’originalità e sul saltare all’occhio, con colori e formati diversi e, ovviamente, con edizioni limitate c’è il famoso KitKat.
In Giappone il KitKat ha un ulteriore motivo per essere famoso: la sua pronuncia richiama l’espressione kitto katsu, cioè “vinco di sicuro”, il che lo rende (grazie ai pubblicitari dell’azienda, perché non si adatta poi così bene, sarebbe piuttosto kitto katto) un prodotto popolare per gli studenti sotto esami (受験生 jukensei). Non a caso i KitKat con i fiori di ciliegio stampati sula confezione sono in genere riservati a questi studenti, perché la stagione dei ciliegi è quella degli esami e “sono fioriti i ciliegi” è un’espressione per dire “ho passato gli esami”. Qui sopra ne vediamo un esempio creato in collaborazione con una cantante (e quindi ancor più raro).
A parte i KitKat mirati agli studenti però esistono un mare di diversi gusti di KitKat, alcuni al di là delle capacità della più florida immaginazione.
Kit Kat al
gusto di patate
Jagaimo di Hokkaido
Kit Kat al
gusto di mais
Kit Kat al
gusto di caffè
Kit Kat al
gusto jasmin
e aceto di
mele
Kit Kat al
gusto di
kinako
Kit kat al miso
– si può
trovare a
Nagoya
Kit Kat al
gusto Yuzu
Kosho in
edizione
limitata per la
regione del
Kyushu
Kit kat al
gusto Wasabi
– si trova a
Shizuoka
Kit Kat al
gusto di
biscotti
Altro Kit Kat
al gusto di
biscotti ai
cereali
Kit kat al
gusto Ginger
Ale
Kit Kat al
gusto verdure
Kit Kat al
gusto Bitter
Almond
Kit Kat al
gusto di Mais
di Hokkaido
Kit Kat al
gusto di
melone
Kit Kat al
gusto di
caffèlatte
Kit Kat al
gusto Royal
Milk Tea
Kit Kat al
gusto sparling
strawberry
Kit Kat al
gusto di the
verde
Kit Kat al
gusto di the
Kit Kat al
gusto di torta
al lampone
Kit Kat al
gusto di
albicocca
Kit Kat al
gusto semi-
dolce
Tra i prodotti che puntano tutto sull’originalità e sul saltare all’occhio, con colori e formati diversi e, ovviamente, con edizioni limitate c’è il famoso KitKat.
In Giappone il KitKat ha un ulteriore motivo per essere famoso: la sua pronuncia richiama l’espressione kitto katsu, cioè “vinco di sicuro”, il che lo rende (grazie ai pubblicitari dell’azienda, perché non si adatta poi così bene, sarebbe piuttosto kitto katto) un prodotto popolare per gli studenti sotto esami (受験生 jukensei). Non a caso i KitKat con i fiori di ciliegio stampati sula confezione sono in genere riservati a questi studenti, perché la stagione dei ciliegi è quella degli esami e “sono fioriti i ciliegi” è un’espressione per dire “ho passato gli esami”. Qui sopra ne vediamo un esempio creato in collaborazione con una cantante (e quindi ancor più raro).
A parte i KitKat mirati agli studenti però esistono un mare di diversi gusti di KitKat, alcuni al di là delle capacità della più florida immaginazione.
gusto di patate
Jagaimo di Hokkaido
Kit Kat al
gusto di mais
Kit Kat al
gusto di caffè
Kit Kat al
gusto jasmin
e aceto di
mele
Kit Kat al
gusto di
kinako
Kit kat al miso
– si può
trovare a
Nagoya
Kit Kat al
gusto Yuzu
Kosho in
edizione
limitata per la
regione del
Kyushu
Kit kat al
gusto Wasabi
– si trova a
Shizuoka
Kit Kat al
gusto di
biscotti
Altro Kit Kat
al gusto di
biscotti ai
cereali
Kit kat al
gusto Ginger
Ale
Kit Kat al
gusto verdure
Kit Kat al
gusto Bitter
Almond
Kit Kat al
gusto di Mais
di Hokkaido
Kit Kat al
gusto di
melone
Kit Kat al
gusto di
caffèlatte
Kit Kat al
gusto Royal
Milk Tea
Kit Kat al
gusto sparling
strawberry
Kit Kat al
gusto di the
verde
Kit Kat al
gusto di the
Kit Kat al
gusto di torta
al lampone
Kit Kat al
gusto di
albicocca
Kit Kat al
gusto semi-
dolce
Guida ad Android 4.4 KitKat: tutte le novità che devi sapere
Android 4.4 KitKat è uscito un po' in sordina, forse perché non introduce novità sostanziali e rivoluzionarie come ha fatto iOS 7. Tuttavia le novità che Android 4.4 KitKat porta con sé non sono poche e risultano molto interessanti: scopriamo insieme Android 4.4 KitKat in questa breve guida.
Android 4.4 KitKat è stato lanciato il 31 ottobre un po’ in silenzio: insomma, niente eventi roboanti come il lancio di iOS 7, e nemmeno troppe polemiche, come quelle che sono seguite alla presentazione del nuovo OS Apple. Nessuna strategia di marketing, dunque, a patto che lo stesso annuncio dato in sordina di Android 4.4 KitKat e di Nexus 5 non possa essere definito esso stesso una strategia di marketing. Certamente Android 4.4 KitKat non può essere paragonato a iOS 7 per le novità che porta: non ci troviamo di fronte a cambiamenti sostanziali, ma comunque il nuovo OS di Google porta diverse features e novità interessanti. Scopriamo Android 4.4 KitKat in questa breve guida.
Scopriamo tutte le novità introdotte con il nuovo Android 4.4 KitKat:
- OK Google: un semplice comando vocale dalla Home lancerà l’assistente vocale Google Now, maggiormente ottimizzato per effettuare ricerche utilizzando tutti gli strumenti che Google ha a disposizione. Questa caratteristica è compatibile al momento solo con Nexus 5.
- Hangouts: tutta la messaggistica con i propri contatti è inclusa in un’unica posizione. A proposito di contatti, quelli più frequentemente utilizzati verranno posizionati in maniera più accessibile. Sarà tuttavia possibile scegliere l’applicazione principale per la gestione degli SMS.
- Emoticon: si chiamano Emoji, e sono le icone caratteristiche di Android, che con la versione 4.4 KitKat sono disponibili nella tastiera standard.
- Icone: sono più grandi rispetto a quelle a cui siamo abituati.
- Modalità HDR+: la nuova funzione consentirà alla fotocamera di scattare una serie di foto in seguito combinate in un’unica immagine, allo scopo di ottenere la migliore esposizione possibile.
- Compatibilità: Android 4.4 KitKat sarà disponibile, oltre che su Nexus 5, anche su Nexus 4, Nexus 7, Nexus 10, Galaxy S4, HTC One Google Play Edition.
- Aumento autonomia: Android 4.4 KitKat avrà anche la capacità di diminuire l’utilizzo del processore, evitandone il riscaldamento, e conseguentemente ottimizzare il risparmio energetico e migliorare l’autonomia del device.
- Gestione memoria RAM: nel momento in cui si va a effettuare il download di più applicazioni in modo simultaneo, Android 4.4 KitKat riesce a ottimizzare la gestione dei download, avviando i servizi in piccoli gruppi, evitando dunque rallentamenti progressivi e assalti esagerati alla memoria RAM.
- Sicurezza NFC: vi sarà più sicurezza per i pagamenti tramite NFC (sebbene questa potenzialità non venga ancora sfruttata a dovere in Italia), attraverso un sistema di verifica e monitoraggio efficiente che interagirà con l’utente nel caso si dovessero verificare piccole anomalie, volute o non.
- File manager: Android 4.4 KitKat introduce un file manager in grado di integrare tutti i file locali o presenti nel cloud, che sarà sincronizzato con gli altri devices equipaggiati con il nuovo OS.
- Sensori per il risparmio energetico: Android 4.4 KitKat porterà con se 3 sensori per l’ottimizzazione dei consumi. Questi sono: il sensore di dosaggio, che riduce il consumo energetico di tutti i sensori attivandoli solo in caso di necessità; il sensore di rilevamento passi e il contapassi vengono invece attivati nel momento in cui lo smartphone riconosce che ci stiamo muovendo, sfruttando l’accelerometro per monitorare tutta l’attività fisica svolta.
- Applicazioni in Full Screen: su Android 4.4 KitKat le app potranno essere visualizzate in full screen, ossia a schermo pieno, con la barra delle notifiche e la barra delle navigazione che spariscono all’interno di alcune applicazioni: ottima feature per guardare video e giocare.
- Browser web: la nuova versione di Chrominium Web riesce a supportare diversi linguaggi, come HTML5, CSS3 e Javascript, in modo tale da rendere più fluida la visualizzazione dei contenuti web.
- Screen recording: grazie a questa nuova caratteristica introdotta con Android 4.4 KitKat sarà possibile catturare video dal proprio display, senza che lo spazio venga occupato in maniera esagerata.
- RenderScript: altra caratteristica che aumenta le performance e la velocità della GPU, senza inficiare sul risparmio energetico.
- Bluetooth HID: questo nuovo tipo di connessione consente di migliorare la portata del segnale e allo stesso tempo ottimizzare il consumo energetico.
E voi cosa ne pensate di Android 4.4 KitKat?
Android 4.4 KitKat: ecco quando e dove arriverà
Per ora Android 4.4. KitKat ha battezzato solo i device firmati Big G, come era lecito aspettarsi, ovvero i Nexus. Tuttavia ciò non toglie che anche altri smartphone equipaggiati con Android ricevano l’atteso aggiornamento. La domanda però è:quando arriverà Android 4.4 KitKat sugli altri device e quali coinvolgerà?
Iniziamo da LG che, stando a quanto ha affermato, aggiornerà LG G2 entro marzo 2014.
Proseguendo con Motorola, non si hanno ancora notizie ufficiali in merito e dunque risulta impossibile prevedere tempistiche esatte: oltre ai nuovi Moto X e Moto G, già aggiornati, gli smartphone Motorola che riceveranno Android 4.4 KitKat, dovrebbero comunque corrispondere anche a quelli della serie DROID (Ultra, Maxx, Mini, Razr M, Razr HD, Razr Maxx) oltre ad Atrik HD ed Electrify M.
HTC One Mini |
HTC dovrebbe invece essere l’azienda più veloce ad aggiornare i suoi dispositivi ad Android 4.4 KitKat, a cominciare da HTC One, HTC One Mini e HTC One Max, e proseguendo con HTC One Google Play Edition e HTC Droid DNA: la release dovrebbe essere rilasciata entro inizio febbraio.
Samsung S4 |
Spostandoci sul fronte Samsung, l’azienda sudcoreana avrebbe intenzione di portare Android 4.4 KitKat solo sugli ultimi modelli top di gamma, ovvero Galaxy S4, Galaxy S3, Galaxy Note 3 e Galaxy Note 2, snobbando al contempo i modelli più vecchi.
KitKat Classico
Wafer ricoperto di cioccolato al latte (67,7%).
Formati: Singolo 45 g, Trio 135g (3x45 g), Multi-pack 225 g (5x45 g), Multi-pack 450 g (10x45 g), Multi-pack 270 g (6x45 g)
Ingredienti:
zucchero,farina di frumento, burro di cacao, latte scremato in polvere, grasso di palma, pasta di cacao, burro anidro, filtrato di siero di latte in polvere, cacao magro in polvere,emulsionante lecitine di girasole, aromi, sale,agente lievitante carbonati di sodio.
Informazioni Nutrizionali
Per 100 g Per 45 g
ENERGIA 521 kcal 235 kcal
GRASSI 27,7 g 12,5 g
DI CUI ACIDI GRASSI 15,5 g 7 g
CARBOIDRATI 60 g 27 g
DI CUI ZUCCHERI 49,2 g 22,1 g
FIBRE 1,9 g 0,9 g
PROTEINE 6,8 g 3,1 g
SALE 0,22 g 0,10 g
KitKat Bianco
Wafer ricoperto di cioccolato bianco (66%).
Formati: Singolo 45 g, Trio 135g (3x45 g).
Ingredienti:
zucchero, latte scremato in polvere, burro di cacao, farina di frumento, grassi vegetali (palmisto, palma, karité, sal, illipé, cocum, nocciolo di mango, in proporzione variabile), burro anidro, lattosio e proteine del siero di latte in polvere, siero di latte in polvere, pasta di cacao, emulsionanti lecitine di soia- lecitine di girasole, aromi, latte intero in polvere, lievito, agente lievitante carbonati di sodio, sale.Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore.
Informazioni Nutrizionali
Per 100 g Per 45 g
ENERGIA 518 kcal 236 kcal
GRASSI 26 g 11,8 g
DI CUI ACIDI GRASSI 14,9 g 7 g
CARBOIDRATI 60 g 27 g
DI CUI ZUCCHERI 49,2 g 22,1 g
FIBRE 1,9 g 0,9 g
PROTEINE 8,4 g 3,8 g
SALE 0,22 g 0,10 g
KitKat Fondente
Wafer ricoperto di cioccolato fondente (66%).
Formati: Singolo 45 g, Trio 135g (3x45 g).
Ingredienti:
zucchero, pasta di cacao, farina di frumento, grassi vegetali (palmisto, palma, karité, illipé, cocum, nocciolo di mango, sal, in proporzione variabile),burro anidro, burro di cacao, latte intero in polvere, lattosio e proteine del siero di latte in polvere, siero di latte in polvere, emulsionante lecitine di girasole - lecitine di soia, lievito, aromi, latte scremato in polvere, agente lievitante (carbonati di sodio), sale.
Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore.
Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore.
Informazioni Nutrizionali
Per 100 g Per 45 g
ENERGIA 521 kcal 235 kcal
GRASSI 25,3 g 11,5 g
DI CUI ACIDI GRASSI 14,6 g 7 g
CARBOIDRATI 60 g 27 g
DI CUI ZUCCHERI 49,2 g 22,1 g
FIBRE 1,9 g 0,9 g
PROTEINE 5,5 g 2,5 g
SALE 0,05 g 0,02 g
Iscriviti a:
Post (Atom)